Museo etnografico e della civilta' contadina
La motivazione principale che ha indotto la Pro Loco di Besnate a realizzare questo "Museo Etnografico e della Civiltà Contadina" è stato il desiderio di conservare la memoria delle nostre tradizioni. Per raggiungere questo obiettivo, annualmente si sono proposte delle mostre che rievocassero la vita, gli usi, i costumi del passato.
Tante "cose di una volta" sono andate perdute quando, traslocando, si sono svuotate le soffitte delle vecchie case. Nonostante ciò qualcosa è stato salvato, è stato donato, s'é recuperato, tanto da poter ricostruire gli ambienti più significativi della vita di un tempo, nella loro essenzialità.
Il visitatore, quindi, non si aspetti di veder realizzate nella loro completezza: la scuola, la bottega del falegname, quella del calzolaio, l"osteria, gli ambienti domestici e quanto si riferisce alla vita contadina, ma abbia a gradire, comunque, quanto é stato allestito, senza dimenticare che si é dovuto tener conto anche dello spazio concessoci dall'Amministrazione Comunale.
Questo Museo offre Foccasione per riscoprire valori e costumi legati al tempo dei nostri bisnonni. ll progresso, infatti, ha cancellato le tracce di un passato che, soprattutto ai giovani, sembra non essere mai esistito, ma che é importante per non dimenticare la testimonianza delle nostre radici.
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I nostri vecchi dicevano che la scuola doveva insegnare a leggere, scrivere, far di conto, quindi frequentavano fino alla terza classe, dopo di che si andava in campagna a lavorare a fianco degli adulti. Le aule erano poco spaziose e luminose, riscaldate con stufe a legna o a carbone e arredate con la cattedra per la maestra, con i banchi a due posti forniti di calamai in cui si intingeva la cannuccia con il pennino, con la lavagna di ardesia, quadrettata e rigata sulle due facciate.
L'ambiente dove "ul legname" stava l'intera giornata ad eseguire quanto gli veniva commissionato, era un locale - la butega - contenente il banco di lavoro e tutti gli attrezzi che gli erano necessari.
Quando Besnate era amministrativamente legata con Jerago ed Orago, contava tre calzolai e un zoccolaio.
Ora non c'è più. É scomparsa per lasciare il posto a Caffé, Bar, Pizzerie, Paninoteche.L'osteria era l'espressione di una civiltà legata alle vicende agricole, quando il tempo era scandito dalle stagioni, legato alla terra della quale tutti vivevano.
Erano le donne che si dedicavano, per circa quaranta giorni, a questa attività, poiche gli uomini si limitavano a raccogliere dai "muruni" (alberi da gelso) le foglie utili per il nutrimento dei bachi I filugelli appena nati dai "semi bachi" venivano nutriti con foglie di gelso tagliate finemente: 6-7 pasti al giorno, per una settimana. Dopo circa una decina di giorni dalla nascita avveniva la prima delle quattro mute, durante la quale i bachi interrompevano l'alimentazione e dormivano, cambiando la pelle. Il tempo che intercorreva tra una muta e l'altra serviva per sostituire i graticci sporchi con altri puliti.
Coinvolgeva tutta la famiglia. Cominciava all'alba e terminava al tramonto ed era legata all"avvicendarsi delle stagioni.

